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Corriere delle Alpi

Moschea, la risposta è no Fonzaso si aggrappa al Prg

Il sindaco Furlin ha ribadito giovedì nel consiglio comunale che in quella zona di Arten non è possibile realizzare luoghi di culto, ma solo attività commerciali.

Una moschea, o sala di preghiera, non fa parte dello sviluppo del Prg per l'area ad Arten a ridosso degli impianti sportivi nello stabile in vendita in cui l'associazione “Un passo verso la speranza” vorrebbe insediare un centro di aggregazione islamico. Il progetto è stato rigettato dall'ufficio tecnico perché non consono alle direttive del Piano regolatore. Lo ha detto il sindaco giovedì sera in consiglio, motivando la decisione del Comune sul fatto che «l'edificio oggetto dell'interesse si trova in zona D2, cioè a destinazione commerciale e artigianale di servizi, mentre gli edifici di culto vanno in zona F». Gianluigi Furlin, per avere un altro parere, è stato a Venezia a parlare con il legale della Regione, che «mi ha confermato la regolarità della nostra presa di posizione», racconta il primo cittadino, ricordando le firme raccolte per stoppare il centro islamico, «1274, delle quali oltre 570 da fuori Comune che stanno a significare come l'interesse attorno a questa problematica sia uscito dai confini municipali».

Se non ci fosse la sala di preghiera però, l'ampliamento dello stabile si potrebbe fare e aggiungendo due locali a nord, andrebbero a ridosso del confine della zona B2, «senza mantenere i cinque metri di distanza», spiega Furlin, che annuncia «l'intenzione di espropriare il terreno lì vicino (sono stati messi a bilancio 75 mila euro) per realizzare un percorso vita, operazione per cui è già iniziato l'iter e che vogliamo mandare avanti mettendo in moto il progetto individuato. Ci sarà anche una palestra di roccia per l'arrampicata che vorremmo dedicare alla memoria del segretario Renato Coppe. Era stato lui a stimolare questo interesse», dice il sindaco. «Non abbiamo notizie dell'atto di vendita dell'edificio e di acquisizione da parte dell'associazione. Stiamo andando avanti sulla nostra strada».

Sul tavolo c'è un precontratto tra l’impresa edile proprietaria dello stabile ancora al grezzo e l’associazione “Un passo verso la speranza” disponibile a eseguire l’investimento per creare un centro commerciale, una biblioteca, un bar e altre attività tra cui un luogo di culto. Un progetto che non piace ai fonzasini: «La maggior parte sono preoccupati di fronte a due modi di vivere differenti e a un'integrazione difficile», rimarca il sindaco Furlin. A parlare sono le 1274 firme ma se il vicesindaco Massimo Corso chiede che il consiglio alla prossima occasione si esprima mettendo nero su bianco la sua posizione, di fronte alle 500 e più firme da fuori territorio, il consigliere di minoranza Virgilio Dal Pan suggerisce l'opportunità di «indire un referendum per una valutazione a livello comunale».

29 Marzo 2014 di Laura Milano